Liturgia Domenica 30/04/2023 con canti della Messa delle 10

Clicca qui per ascoltare l’omelia – meditazione di don Gigi.

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Canto di ingresso: Sia gloria in terra (87 R)

1. Sia gloria in terra, alleluia,
a Cristo risorto, alleluia:
ha vinto la morte, alleluia!

2. L’Agnello è vita, alleluia,
è pane d’amore, alleluia,
è gioia di salvezza, alleluia!

3. A Cristo vivo: alleluia!
A Cristo glorioso: alleluia!
Al Re della vita: alleluia!

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Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli
(At 2,14a.36-41)

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli:
«Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro:
«Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava:
«Salvatevi da questa generazione perversa!».
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

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Salmo Responsoriale
(dal salmo 22 (23)

R.  Sei il mio pastore

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia. R.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. R.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca. R.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni. R.

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Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
(1Pt 2,20b-25)

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio.
A questo infatti siete stati chiamati,
perché anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:
egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui che giudica con giustizia.

Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce, perché,
non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.

Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti al pastore
e custode delle vostre anime.


Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Alleluia, alleluia.

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
(Lc 24,13-35)

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante.
Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori.
E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce.
Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo:
«In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

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Canto all’Offertorio: Terra tutta (151 R, 1a e 3a strofa)

Terra tutta, dà lode a Dio,
canta il tuo Signor!

1. Servite Dio nell’allegrezza,
cantate tutti: grande è il Signor!

2. Sì, il Signore è nostro Dio:
lui ci ha creati, noi siamo suoi.

3. Noi siamo il gregge che egli guida,
popolo suo: gloria al Signor!

4. Gloria al Padre, gloria al Figlio,
gloria allo Spirito: lode al Signor!

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Canto alla Comunione: Dov’è carità e amore (168 R)

(Rit.) Dov’è carità e amore, lì c’è Dio.

Ci ha riuniti tutti insieme Cristo amore:
rallegriamoci, esultiamo nel Signore!
Temiamo e amiamo il Dio vivente,
e amiamoci tra noi con cuore sincero.

Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:
evitiamo di dividerci fra noi,
via le lotte maligne, via le liti
e regni in mezzo a noi Cristo Dio.

Chi non ama resta sempre nella notte
e dall’ombra della morte non risorge:
ma se noi camminiamo nell’amore,
noi saremo veri figli della luce.

Nell’amore di colui che ci ha salvati,
rinnovati dallo Spirito del Padre,
tutti uniti, sentiamoci fratelli,
e la gioia diffondiamo sulla terra.

Imploriamo con fiducia il Padre Santo,
perché doni ai nostri giorni la Sua Pace:
ogni popolo dimentichi i rancori
ed il mondo si rinnovi nell’Amore.

Fa’ che un giorno contempliamo il Tuo volto
nella gloria dei beati, Cristo Dio.
E sarà gioia immensa, gioia vera:
durerà per tutti i secoli, senza fine.


Canti finali

Regina Coeli (124 R)

Regína caeli, laetáre, allelúia.
Quia quem merúisti portáre, allelúia.
Resurréxit, sicut dixit, allelúia.
Ora pro nobis Deum, allelúia.

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Jubilate (188 Blu)

Jubilate Deo omnis terra.
Servite domino in laetitia.
Alleluia, alleluia, in laetitia.
Alleluia, alleluia, in laetitia.