Liturgia Pentecoste 28/05/2023 con canti della Messa delle 10

Immagine: Pentecoste, Giotto, Cappella degli Scrovegni (Padova)
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Clicca qui per ascoltare l’omelia – meditazione di don Gigi.

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Canto di ingresso: Veni creator (101 R)

Veni, creátor Spíritus,
mentes tuòrum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.

Qui díceris Paráclitus,
altíssimi donum Dei,
fons vivus, ignis, cáritas,
et spiritális únctio.

Tu septifòrmis múnere,
dígitus patérnæ déxteræ,
Tu rite promíssum Patris,
sermóne ditans gúttura.

Accénde lumen sénsibus,
infúnde amórem córdibus,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.

Hostem repéllas lóngius
pacémque dones prótinus;
ductóre sic te prævio
vitémus omne nóxium.

Per Te sciámus da Patrem
noscámus atque Fílium,
teque utriúsque Spíritum
credámus omni témpore. Amen

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Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli
(At 2,1-11)

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.
Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.
Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo.
A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.
Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano:
«Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei?
E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?
Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

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Salmo Responsoriale
(dal salmo 46 (47)

R.  Signore manda il tuo Spirito e rinnova la faccia della terra

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.

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Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
(Ef 1,17-23)

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito;
vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore;
vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi;
e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.


Sequenza

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Alleluia, alleluia.

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv 20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro:
«Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco.
E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo:
«Pace a voi!
Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
Detto questo, soffiò e disse loro:
«Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

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Canto all’Offertorio: Noi ti preghiamo ( 95 R)

Noi ti preghiamo Spirito Santo
e nel silenzio tu parli a noi.
Noi ti preghiamo, luce dei cuori,
dolce ristoro, rimani in noi.

Noi ti preghiamo, forza del mondo,
vita del Padre, sei guida a noi;
sei la promessa di Cristo Signore,
forza d’amore, rimani in noi.

Canto alla Comunione: Tu sei vivo fuoco (36 R)

Tu sei vivo fuoco che trionfi a sera,
del mio giorno sei la brace.
Ecco, già rosseggia di bellezza eterna
questo giorno che si spegne.
Se con te, come vuoi, l’anima riscaldo,
sono nella pace.

Tu sei fresca nube che ristori a sera,
del mio giorno sei rugiada.
Ecco, già rinasce di freschezza eterna
questo giorno che sfiorisce.
Se con te, come vuoi, cerco la sorgente,
sono la pace.

Tu sei l’orizzonte che s’allarga a sera,
del mio giorno sei dimora.
Ecco, già riposa in ampiezza eterna
questo giorno che si chiude.
Se con te, come vuoi, m’avvicino a casa,
sono nella pace.

Tu sei voce amica, che mi parli a sera,
del mio giorno sei conforto.
Ecco, giù risuona d’allegrezza eterna
questo giorno che ammutisce.
Se con te, come vuoi, cerco la Parola,
sono nella pace.

Tu sei sposo ardente che ritorni a sera,
del mio giorno sei l’abbraccio.
Ecco, già esulta di ebbrezza eterna
questo giorno che sospira.
Se con te, come vuoi, mi consumo amando
sono nella pace.


Canto finale: Madonna nera (101 Blu)

C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare,
una terra e un dolce volto con due segni di violenza;
sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
la tua vita ed il tuo mondo in mano a Lei.

Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te.

Lei ti calma e rasserena, Lei ti libera dal male,
perché sempre ha un cuore grande per ciascuno dei suoi figli;
Lei ti illumina il cammino se le offri un po’ d’amore,
se ogni giorno parlerai a Lei così.

Questo mondo in subbuglio cosa all’uomo potrà offrire?
Solo il volto di una Madre pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore
che ridesta un po’ di bene in fondo al cuor.