Liturgia Domenica 26/03/2023 con canti della Messa delle 10

Clicca qui per ascoltare l’omelia – meditazione di don Gigi.

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Canto di ingresso: Tempo di salvezza (242 Blu)

Tempo di salvezza ci doni o Signore,  tempo della grazia che offri a tutti noi.
Tempo di speranza e di vera conversione, tempo di ascoltare la tua voce,
Signore.
(Rit.) Noi veniamo a te o Signore, chiamati dalla tua parola
Cammineremo sui tuoi sentieri, ritorneremo a te, Signore!

Tempo di giustizia ci dai o Signore, tempo della fede che chiedi a tutti noi.

Tempo di perdono e di riconciliazione, tempo di incontrare il tuo amore,
Signore.
Tempo di pienezza ci offri o Signore, tempo della luce che porti a tutti noi.
Tempo di vittoria e di vera comunione, tempo di scoprire la tua pace,
Signore.
Tempo d’amicizia ci porti o Signore, tempo della pace che vivi tu con noi.
Tempo di fiducia in un mondo sempre nuovo, tempo di cercare il tuo volto,
Signore.
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Prima Lettura

Dal libro del profeta Ezechièle
(Ez 37,12-14)

Così dice il Signore Dio:
«Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.
Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.
Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra.
Saprete che io sono il Signore.
L’ho detto e lo farò».
Oracolo del Signore Dio.

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Salmo Responsoriale
(dal salmo 129 (130))

R. Il Signore è bontà e misericordia

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.

Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.

Più che le sentinelle l’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.

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Seconda Lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
(Rm 8,8-11)

Fratelli,
quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio.
Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.
Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia.
E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.


Acclamazione al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù!

Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,
chi crede in me non morirà in eterno.

Lode e onore a te, Signore Gesù!

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv 11,1-45)

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato.
Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato.
Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù:
«Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse:
«Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato».
Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro.
Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava.
Poi disse ai discepoli:
«Andiamo di nuovo in Giudea!».
I discepoli gli dissero:
«Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?».
Gesù rispose:
«Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro:
«Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo».
Gli dissero allora i discepoli:
«Signore, se si è addormentato, si salverà».
Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno.
Allora Gesù disse loro apertamente:
«Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!».
Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli:
«Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro.
Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello.
Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.
Marta disse a Gesù:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».
Gesù le disse:
«Tuo fratello risorgerà».
Gli rispose Marta:
«So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno».
Gesù le disse:
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?».
Gli rispose:
«Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse:
«Il Maestro è qui e ti chiama».
Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui.
Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.
Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».
Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?».
Gli dissero:
«Signore, vieni a vedere!».
Gesù scoppiò in pianto.
Dissero allora i Giudei:
«Guarda come lo amava!».
Ma alcuni di loro dissero:
«Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra.
Disse Gesù:
«Togliete la pietra!».
Gli rispose Marta, la sorella del morto:
«Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni».
Le disse Gesù:
«Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?».
Tolsero dunque la pietra.
Gesù allora alzò gli occhi e disse:
«Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato.
Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato».
Detto questo, gridò a gran voce:
«Lazzaro, vieni fuori!».
Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario.
Gesù disse loro:
«Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

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Canto all’Offertorio: Nel nome di Cristo uniti (156 R)

Rit. Salga da questo altare
l’offerta a Te gradita:
dona il pane di vita
e il sangue salutare!

Nel nome di Cristo uniti,
il calice e il pane ti offriamo:
per i tuoi doni largiti Te, Padre, ringraziamo.

Rit.

Noi siamo il divin frumento
e i tralci dell’unica vite;
dal tuo celeste alimento son l’anime nutrite.

Rit.

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Canto alla Comunione: Pane di vita nuova (245 R)

Pane di vita nuova, vero cibo dato agli uomini,nutrimento che sostiene il mondo, dono splendido di grazia.
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Tu sei sublime frutto di quell’albero di vita
che Adamo non poté toccare. Ora è in Cristo è a noi donato.

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Rit. Pane della vita, sangue di salvezza,
vero corpo, vera bevanda,
cibo di grazia per il mondo.
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Sei l’Agnello immolato nel cui Sangue è la salvezza,
memoriale della vera Pasqua della Nuova Alleanza.
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Manna che nel deserto nutri il popolo in cammino,
sei sostegno e forza nella prova per la Chiesa in mezzo al mondo.
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Vino che ci dà gioia, che riscalda il nostro cuore,
sei per noi il prezioso frutto della vigna del Signore.
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Dalla vite ai tralci scorre la vitale linfa
che ci dona la vita divina, scorre il sangue dell’amore.
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Al banchetto ci inviti che per noi hai preparato,
doni all’uomo la tua Sapienza, doni il Verbo della vita.
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Segno d’amore eterno, pegno di sublimi nozze,
comunione nell’unico Corpo, che in Cristo noi formiamo.
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Nel tuo Sangue è la vita ed il fuoco dello Spirito;
la sua fiamma incendia il nostro cuore e purifica il mondo.
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Nel prodigio dei pani tu sfamasti ogni uomo;
nel tuo amore il povero è nutrito e riceve la tua vita.

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Sacerdote eterno, Tu sei vittima ed altare,
offri al Padre tutto l’universo, sacrificio dell’amore.
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Il tuo Corpo è tempio della lode della Chiesa;
dal costato tu l’hai generata, nel tuo Sangue l’hai redenta.
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Vero Corpo di Cristo tratto da Maria Vergine,
dal tuo fianco doni a noi la grazia per mandarci tra le genti.

Dai confini del mondo, da ogni tempo e ogni luogo
il creato a te renda grazie, per l’eternità ti adori.
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A te Padre la lode, che donasti il Redentore,
e al Santo Spirito di vita sia per sempre onore e gloria. (Amen!)

Puoi pregare ascoltando il canto caricato da altri su Youtube, grazie!

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Canto Finale: Salve Regina (125 R)

Salve, Regina, mater misericordiae,
vita, dulcedo et spes nostra, salve.
Ad te clamamus, exsules filii Evae.
Ad te suspiramus, gementes et flentes
in hac lacrimarum valle.
Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos
ad nos converte.
Et Jesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis post hoc exsilium ostende.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.


Immagine:  Resurrezione di Lazzaro, Giotto, Cappella deglI Scrovegni, Padova