In diretta da Taizé, Francia

Don Gigi ci scrive mercoledì 3 agosto:
Da alcuni giorni ci troviamo a Taizé, un villaggio circondato da un ampio ambiente rurale, nella Borgogna, nel cuore della Francia, dove da anni veniamo con gruppi di giovani per fare un’esperienza di ritiro spirituale nell’area di un monastero che è abitato da circa 80 monaci di 25 nazioni.
Siamo venuti qui con un pullman pieno di giovani trentini, molti dei quali roveretani, e stiamo vivendo come sempre nelle tende con duemila giovani provenienti da oltre cinquanta nazioni, anche dalla Russia e dall’Ucraina.

Abbiamo posto alle ragazze e ai ragazzi la domanda:
“Che cosa ti colpisce particolarmente di queste giornate?”

Ecco alcune delle risposte:
Il senso di pace e di serenità che si respira in chiesa e sulla collina.
La facilità nell’instaurare relazioni naturali e spontanee con gli altri, anche con persone di altre nazionalità, di cui abbiamo la possibilità di assaporare le culture variopinte.
Le tre lunghe preghiere quotidiane, che viviamo cantando i canti di Taizé e che sono segnate ogni volta da dieci minuti di silenzio: a scuola in una classe con venti alunni è difficile che ci sia silenzio per qualche minuto. Qui siamo migliaia e c’è silenzio assoluto.
Il fatto che dimentichiamo il grande caldo perché siamo interessati ad altre cose.
Il senso di libertà pur nelle tante cose da fare ogni giorno seguendo regole precise …

Si tratta davvero di una settimana speciale, che molte persone ricordano anche dopo venti, trenta o quarant’anni come significativa per la loro vita.