La pièce teatrale, con oltre 1400 repliche in 7 diversi Paesi del mondo, è tratta dal libro “Pierre e Mohamed”:
Due amici: Pierre Claverie, un vescovo cattolico, Mohamed Bouchikhi, un giovane musulmano.
Il primo ha scelto di restare in Algeria per testimoniare Cristo dentro la violenza del terrorismo.
Il secondo ha deciso di diventare il suo autista.
Intorno a questi due personaggi, reali come la vita e la morte, infuria la guerra civile: siamo nell’Algeria degli anni Novanta, 150mila morti ammazzati nello scontro fratricida fra integralisti islamici e militari.
Queste due voci raccontano un’amicizia in grado di vincere, spiritualmente, anche la morte: il vescovo Pierre che resta a fianco del suo popolo come chi rimane «al capezzale di un fratello ammalato, in silenzio, stringendogli la mano».
Per questo motivo oggi la chiesa lo riconosce martire.
E l’autista Mohamed, ben consapevole del rischio, che resta accanto all’amico cristiano in pericolo di vita.
Fino alla fine, fino a quel drammatico 1° agosto 1996.
In queste pagine Pierre e Mohamed, ricostruiti con squisita profondità e impareggiabile delicatezza da Adrien Candiard, ci trasmettono un’incrollabile verità:
«Amare non è forse preferire l’altro alla propria vita? Senza la morte non ci sarebbe nulla da preferire a noi stessi».