Festa di San Giuseppe 19 Marzo 2022

Questo è un quadretto che rappresenta San Giuseppe in un momento di grande tenerezza e intensità.
L’opera è di Giovan Battista Caracciolo, detto ‘Battistello’, dal titolo Giuseppe e il bambino, dipinta verso il 1630.
Giuseppe abbraccia il figliolo, appoggiando la testa sul capo del Bambino che si rannicchia al suo petto, a cercare protezione, secondo un’attitudine infantile splendidamente realistica.
La scelta del taglio a mezzo busto in ripresa ravvicinata mette in risalto la dimensione domestica e l’affettuosità intima della scena.
È possibile leggere negli occhi socchiusi dell’adulto la mescolanza fra amore e malinconia, fra presente e previsione futura, in un’ambiguità di sentimenti tutta giocata sull’espressione dolce e meditativa del viso paterno.
Giuseppe stringe a sé questo figlio che è suo e al tempo stesso non gli appartiene.
L’espressione è quella espressa dalla voglia di tenerezza e dalla paura di perderlo quanto prima.
E il bambino con gli occhi spalancati sembra perdersi in questo dolce e morbido abbraccio, ma lo sguardo pare andare oltre, ad un altro abbraccio, l’ultimo, quello di una dura croce.
Come non vedere concentrate in questa scena la carrellata di volti che passano davanti ai nostri occhi in questi giorni di partecipata sofferenza, di dolore come fitte al cuore.
Sguardi che si arrendono all’impotenza del nostro agire, e soccombono alla prepotenza dei forti.

Le parole di Papa Francesco nella festa di S. Giuseppe nel 2017 possono venire in nostro soccorso:
«San Giuseppe è il modello di ogni educatore e di ogni fedele, perché ha saputo attraversare il buio del dubbio, l’esperienza dell’esilio e della fuga da casa senza perdere mai la fiducia in Dio e nel suo amore.
Imparate da lui che solo la fiducia in Dio può trasformare il dubbio in fiducia, il male in bene, il buio totale della notte in luce».

In un momento in cui la distanza è il metro di contatto con gli altri, l’abbraccio di Giuseppe ci accompagni nella fatica di ricostruire il prima possibile la vera relazione: prendersi cura gli uni degli altri.