Le origini del coro del sabato sera partono da lontano: quando la comunità di S.Ilario si riuniva nella chiesa annessa all’Istituto Marconi.
All’inizio era un coro di bambine, sotto la guida della Maestra Ada Festi, alla quale seguì un giovanissimo Alessandro Martinelli (anni ’70 più o meno) ma ancora adesso qualche componente è rimasto, due sopra tutte le sorelle Maria Luigia e Ivana Manica, memoria storica del coro.
Sono poi successe molte cose, e molto grandi: la creazione della nuova parrocchia, il trasferimento nella sede provvisoria di viale Trento e infine la costruzione e inaugurazione della nuova chiesa di San Giuseppe.
La prima volta che abbiamo animato la Messa nella nuova sede ci siamo sentiti sperduti: saremmo stati in grado di riempire tutto quello spazio?
Per fortuna in quel periodo eravamo davvero numerosi: Federico alla tastiera, Paolo, Andrea e Anna alle chitarre, Enrica al flauto e tante, tante voci.
A volte avevamo anche Luca alla batteria!
Oltre ad animare la “nostra messa”, quella del sabato sera, abbiamo partecipato a qualche serata Natalizia, ma soprattutto, nel corso degli anni, abbiamo affinato un repertorio per i matrimoni.
Ma la nostra storia, quella vera, è quella che ci vede una sera a settimana, quella delle prove, dove ci troviamo puntuali e prepariamo la messa del sabato successivo: leggiamo le letture, il salmo e il vangelo e cerchiamo di scegliere canti che possano accompagnare davvero l’assemblea durante la liturgia, anche se magari non sono proprio quelli che preferiamo.
Nei canti che scegliamo e nel modo di eseguirli cerchiamo di trasmettere la semplicità del servizio: è questo il nostro spirito.
Fino a qualche tempo fa venivamo contraddistinti come “il coro giovani” ma il tempo non ha risparmiato nemmeno noi.
Le nostre fila si sono assottigliate: matrimoni, impegni di lavoro e famiglia.
Per tanti motivi abbiamo perso tante voci e, purtroppo, non è così scontato l’ingresso di nuovi elementi.
Da un coro di tanti elementi con diversi strumenti ora siamo un bel gruppo di voci ben affiatate accompagnate solo da una chitarra.
Questo non ha però diminuito l’entusiasmo di chi è rimasto ma, anzi, ha aumentato l’impegno e la cura nella preparazione dei canti e ha contribuito a trasformare una conoscenza in amicizia sincera e profonda.
In questo periodo anche questo coro, come tante realtà associative, è stato messo alla prova dalla pandemia: le limitazioni all’animazione liturgica, il non potersi trovare per le prove….a breve però ci ritroveremo!
Un po’ di polvere sulla chitarra, un po’ di ruggine sulle corde vocali, ma tanta voglia di riprendere il nostro servizio.
Vi facciamo sentire uno dei nostri canti: